SEMI DI LINO, PICCOLI GRANDI AMICI

#StiamoBene: i consigli della dottoressa Debora Rasio

 

 

I nostri nonni usavano i semi di lino contro tosse, raffreddore, stitichezza e infezioni del tratto urinario. Ma il loro potenziale terapeutico è tale da aver conquistato il rispetto e l’attenzione della medicina contemporanea. I semi di lino sono infatti minuscoli ma potenti alleati della salute. Scopri di più leggendo di seguito.

 

Dettaglio su semi di lino interi.

 

Tra le loro tante virtù, i semi di lino sono nostri amici perfino in ambito oncologico. Sono, infatti, una delle fonti alimentari più abbondanti di grassi “buoni” omega-3 e di lignani. Questi, a loro volta, sono benefici per il cuore e il sistema immunitario e sembrano avere un ruolo protettivo contro i tumori al seno.

 

 

 

 

 

Semi di lino in una ciotola.

 

RICCHI DI OMEGA-3

 

Partiamo dagli omega-3, che svolgono un importantissimo effetto regolatore del sistema immunitario. Evitano infatti che una sua attivazione possa degenerare in eccessiva infiammazione (la famosa tempesta citochinica che è alla base delle complicanze del CoViD-19).

 

Gli omega-3, fra l’altro, migliorano anche l’immunità antitumorale. Non tutti però sono uguali in natura. Per fare un esempio quelli presenti nel pesce sono lunghi, di tipo Epa e Dha. Arrivano fino al cervello dove svolgono un’efficace azione protettiva nei riguardi delle malattie neurodegenerative.

 

Quelli presenti nei semi di lino, chiamati ALA, sono invece a catena più corta. Non raggiungono il cervello e agiscono a livello più periferico, principalmente nel sangue favorendone il flusso e una sana circolazione. Ma migliorando il rifornimento di ossigeno e nutrienti alle cellule, gli omega-3 dei semi di lino aiutano comunque il cervello a funzionare al meglio.

 

Elevati livelli di ALA nel sangue si associano alla riduzione di tutti i principali fattori di rischio cardiovascolare. Tra questi: colesterolo cattivo (specialmente la frazione ossidata), trigliceridi, infiammazione, lipoproteina-alfa e pressione arteriosa. Inoltre, alti livelli di ALA proteggono dal rischio di infarto del miocardio.

 

 

 

 

 

 

UNA FONTE DI LIGNANI

 

I semi di lino sono anche una preziosa fonte di lignani, polifenoli appartenenti alla classe dei fitoestrogeni. Sono strutturalmente simili ai nostri estrogeni, di cui condividono la capacità di legarsi ai recettori presenti nelle cellule. Ma svolgono un’attività ormonale più debole rispetto agli ormoni circolanti, potendone anche antagonizzare gli effetti sui tessuti. I lignani vengono trasformati a opera della flora batterica intestinale in enterolignani. Questi, assorbiti nel sangue, riducono i livelli di estrogeni circolanti e inibiscono la crescita dei tumori mammari.

 

Non a caso la ricerca si sta concentrando sulla possibile azione di prevenzione da parte dei semi di lino di malattie tipicamente femminili. Diversi studi provano che il consumo giornaliero di qualche cucchiaino di semi di lino (da uno a quattro) riduce il rischio di cancro al seno. Soprattutto nelle donne in postmenopausa. Inoltre, migliora l’equilibrio ormonale nelle donne affette da ovaio policistico.

 

 

 

 

 

Pagnotte di pane con semi di lino.

 

COME CONSUMARE I SEMI DI LINO?

 

POSSIAMO ASSUMERE I SEMI DI LINO IN DIVERSI MODI

 

I semi di lino integri vengono spesso aggiunti a pane, insalate e zuppe. La dura cuticola però ne ostacola tanto la digestione quanto l’assorbimento dei preziosi omega-3 e lignani. In questo modo esercitano, piuttosto, un blando effetto lassativo perché, richiamando acqua, aumentano il volume delle feci. Sempre interi, i semi di lino vengono tradizionalmente lasciati in ammollo una notte per berne l’indomani le mucillagini rilasciate nell’acqua e agevolare, così, il transito intestinale.

 

I semi di lino macinati ci assicurano, invece, la piena disponibilità dei nutrienti racchiusi al loro interno. Sono, però, molto deperibili a causa degli omega-3 che irrancidiscono a contatto con aria e luce. Dopo averli macinati dobbiamo quindi mangiarli immediatamente o, in alternativa, conservarli in freezer. Poiché non formano cristalli di ghiaccio possono essere consumati direttamente, senza bisogno di scongelarli.

 

I semi macinati ci assicurano l’apporto completo di omega-3 e lignani che abbassano colesterolo, trigliceridi e pressione sanguigna. Proteggono inoltre dall’eccesso di ormoni (e questo vale in particolare per le donne operate di tumore al seno).

 

Basta consumare un cucchiaio al giorno di semi di lino tritati per godere dei loro benefici. Aggiunti a yogurt, macedonie, insalate, verdure saltate, creme di verdure e zuppe (solo quando tiepide) donano consistenza e sapore. Inoltre, rappresentano una vera e propria miniera di vitamine e minerali.

 

 

 

 

 

Una boccetta di olio di semi di lino.

 

NON SOLO PER I CAPELLI!

 

Largamente impiegato nella preparazione di cosmetici per la salute di pelle e capelli, l’olio di semi di lino è una preziosa fonte di omega-3. È però privo dei lignani.

 

Va consumato solo a crudo perché non sopporta il calore. Una volta aperto è necessario conservarlo in frigorifero, al riparo dalla luce. Si consiglia inoltre di consumarlo entro un mese, prima che irrancidisca.

 



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