Vitamine del gruppo B e salute del cervello

#StiamoBene: i consigli della dottoressa Debora Rasio

Le vitamine del gruppo B aiutano a mantenere il cervello in salute e contrastano il decadimento cognitivo.

 

Per funzionare al meglio il cervello necessita di numerosi nutrienti essenziali. Da tempo è nota l’importanza di un giusto apporto di acidi grassi omega-3 con la dieta per garantire la fluidità delle membrane neuronali e la corretta trasmissione dell’impulso nervoso. Di recente, le vitamine del gruppo B sono tornate alla ribalta grazie a uno studio che ha dimostrato che la loro somministrazione ad anziani con deficit cognitivo e depressione associate a elevati livelli di omocisteina nel sangue ha migliorato, nel corso di due anni di trattamento, i sintomi della malattia e ridotto del 40 percento il grado di atrofia cerebrale.

 

 

Nello studio 168 anziani con iperomocisteinemia e deficit cognitivo sono stati randomizzati a placebo versus vitamina B6, acido folico e vitamina B12. Tutti i partecipanti hanno fatto una risonanza magnetica nucleare all’inizio dello studio e alla fine, due anni dopo.

 

Gli effetti della supplementazione sono stati analizzati e confrontati con le concentrazioni iniziali di acidi grassi essenziali omega-3 (EPA e DHA) nel sangue. In chi aveva adeguati livelli di omega-3 nel sangue (>590 μmol/L), la supplementazione con le vitamine del gruppo B ha rallentato il tasso di perdita di massa cerebrale del 40 percento, rispetto all’assunzione di placebo.   

 

 

La vitamina B12 è una fra le vitamine più importanti per la salute del cervello. Bassi livelli di B12 nel sangue si associano a una riduzione del volume del cervello e al decadimento delle funzioni cognitive globali.

 

Negli anziani con lieve deficit cognitivo, più sono bassi i livelli di vitamina B12, pur rimanendo nell’intervallo di normalità, peggiore è la capacità di ricordare eventi passati e imparare nuove informazioni. A livello anatomico questo corrisponde ad una compromissione della microstruttura dell’ippocampo, la regione del cervello coinvolta nella memoria e nell’apprendimento.

 

Un altro studio longitudinale condotto su 1648 anziani ha dimostrato che chi aveva i livelli più bassi di vitamina B12 aveva un più rapido declino cognitivo nei 10 anni seguenti.

 

 

Tutte le vitamine del gruppo B, eccetto la B12 che è presente solo nei prodotti animali (in carne, uova, pesce, latte e derivati), sono ampiamente rappresentate nel mondo vegetale. Per chi segue un’alimentazione vegana è imperativo assumere la B12 in forma di supplemento, preferibilmente per via intramuscolare in quanto a causa delle grandi dimensioni, passa difficilmente attraverso la barriera intestinale.

 

Per l’assorbimento, inoltre, è necessario che a livello gastrico sia prodotta una proteina, chiamata fattore intrinseco, che ha la funzione di veicolare la vitamina B12 attraverso le pareti dell’intestino verso il sangue. Con l’invecchiamento e in presenza di gastrite atrofica autoimmune la produzione di fattore intrinseco si riduce, aumentando il rischio di sviluppare un deficit di questa importante vitamina.

 

La progressiva perdita delle capacità cognitive associata all’invecchiamento non è un evento normale né tantomeno inevitabile. Un’alimentazione sbagliata ne è la causa principale. Il deficit di importanti nutrienti, non solo acidi grassi omega-3 e vitamine del gruppo B, ma anche vitamina C e D impedisce il corretto sviluppo e mantenimento delle funzioni del cervello.

 

 

Fra i peggiori nemici di questo prezioso organo vi è, inoltre, l’eccesso di zuccheri e la conseguente insulino-resistenza, in grado di impedire il passaggio di nutrienti vitali all’interno delle cellule, predisponendole a malfunzionamento e aumentando il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, la cui incidenza è raddoppiata in chi soffre di diabete di tipo 2. 

 

 

Fonti

Vitamin B12, cognition, and brain MRI measures: a cross-sectional examination. Neurology. 2011 Sep 27;77(13):1276-82.

Vitamin B-12 concentration, memory performance, and hippocampal structure in patients with mild cognitive impairment. Am J Clin Nutr. 2016 Apr;103(4):1045-54.

Clinical relevance of low serum vitamin B12 concentrations in older people: The Banbury B12 study. Age Ageing. 2006;35:416–22.

Low vitamin B-12 status and risk of cognitive decline in older adults. Am J Clin Nutr. 2007;86:1384–91.

Homocysteine and holotranscobalamin and the risk of Alzheimer’s disease. Neurology. 2010 Oct 19;75(16):1408-14.



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