MARCHE IN CAMPER NELLA VAL D’ASO

Alla scoperta di una vallata della Marca Fermana ci muoviamo tra oliveti, frutteti e borghi arroccati su verdi colline in difesa dai saraceni.

 

 

Dai monti e dalle valli dell’Appennino al mare. Chi ama la vacanza on the road in camper trova una grande varietà di paesaggi nel territorio delle Marche, caratterizzato anche dalla natura rigogliosa, da una straordinaria tradizione artigiana e da ottimi prodotti tipici. Per esplorare una parte di questo territorio ti proponiamo un weekend nelle Marche in camper alla scoperta della Val d’Aso.

 

Borghi medievali ricchi di storia, città d’arte, falesie e spiagge che non ti aspetti. Le Marche offrono diversi spunti per la visita, tra i quali troviamo anche la valle del fiume Aso. Un susseguirsi di colline ricoperte di verde, colture di ortaggi, ulivi e tanti frutteti, che nel periodo delle fioriture regalano colori strepitosi. E anche qui diversi borghi arroccati, vedette dell’antica Marca Fermana, il nucleo che ha dato origine all’intera regione. Ci sono tutti gli ingredienti ideali per un viaggio nelle Marche in camper, alla scoperta della Val d’Aso (o Valdaso).

 

 

 

 

 

Marche in camper nella Val d’Aso: veduta aerea di Ortezzano
Veduta aerea di Ortezzano ph Pro Loco Ortezzano.

 

ORTEZZANO

 

Il fiume Aso nasce nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini all’altezza di Montemonaco (AP). Noi, tuttavia, lo affianchiamo nella parte più bassa del suo corso, in provincia di Fermo, e iniziamo a seguirlo in direzione della foce. Il nostro viaggio nelle Marche in camper lungo la Val d’Aso comincia quindi da Ortezzano (FM).

 

Il piccolo borgo conserva la sua antica bellezza anche grazie alle case medievali e agli edifici costruiti in mattoni, pur avendo perso buona parte delle mura e del castello. A testimonianza di queste fortificazioni risalenti al XIV secolo troviamo ancora due monumenti. Innanzitutto la Porta da Sole, in stile gotico. Questa in alto mostra ancora i beccatelli che sorreggevano la piattaforma dei difensori, anche se è stata adibita ad abitazione e ha perso la merlatura.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: la torre ghibellina di Ortezzano
La torre ghibellina ph Pro Loco Ortezzano.

 

Gli altri resti del castello originario sono rappresentati dalla bella torre ghibellina con base a forma di pentagono irregolare, il simbolo di Ortezzano ben visibile anche in lontananza. Costruita come fortificazione, in seguito è stata utilizzata a scopi civici, trasformata in torre campanaria nel XIX secolo e di recente usata a fini museali e turistici.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: chiesa del Carmine o del Suffragio
La chiesa del Carmine o del Suffragio a Ortezzano ph pizzodisevo 1937.

 

La torre si trova nella parte meglio conservata del paese, vicino alla chiesa del Carmine o del Suffragio del 1725. Con le sue forme che alternano linee nette e curve è una bella reinterpretazione locale del barocco in chiave neoclassica. Nel 1874 alla chiesa è stato affiancato anche un campanile. Non distante troviamo anche la chiesa di San Girolamo, il santo patrono, costruita nel XVIII secolo su una chiesetta più antica ma molto piccola.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: chiesa di Santa Maria del Soccorso
Chiesa di Santa Maria del Soccorso ph Comune di Ortezzano.

 

Nel cuore del borgo, accanto ad altre case in mattoni e al Municipio, sorge la chiesa di Santa Maria del Soccorso. È stata costruita per sostituire un altro edificio religioso del Quattrocento, dal quale ha ereditato un affresco appositamente staccato e ricollocato in una cappella. Inoltre, custodisce il dipinto della Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Girolamo, Sebastiano, Francesco e Agostino, dei primi anni del Cinquecento. Probabilmente la prima opera eseguita da Vincenzo Pagani, grande artista proveniente da un altro borgo della Val d’Aso, Monterubbiano.

 

A Ortezzano puoi fermarti con il camper nell’area sosta in Via Carlo Crivelli.

 

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Marche in camper nella Val d’Aso: il borgo di Moresco

 

MORESCO

 

Inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia, Moresco (FM) è nato intorno a un antico castello che veglia sulla Val d’Aso fin dall’anno Mille, forse anche da prima. Le case si sono addossate alla fortezza assumendo una particolare pianta ellittica. È qui che continuiamo la nostra gita nelle Marche in camper lungo la Val d’Aso.

 

Sull’origine di Moresco e del suo particolare nome non ci sono certezze. Secondo alcuni un tempo sarebbe stato davvero un inserimento avanzato dei Saraceni e secondo altri, al contrario, una rocca nata proprio per contrastarli.

 

A vantaggio della prima ipotesi c’è il fatto che in ogirine la torre civica aveva una cuspide di stile arabo, crollata nel 1918 e sostituita da una merlatura ghibellina. È più probabile però che il nome “Moresco” derivi dalla famiglia dei Mori o dal termine “morro” che indica un luogo sassoso.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: la torre eptagonale di Moresco
La torre eptagonale di Moresco.

 

A dominare il borgo e l’intera vallata del fiume Aso c’è la maestosa torre eptagonale. Costruita nel XII secolo, è un’antica vedetta della Marca Fermana, nucleo originario che ha dato vita alla regione Marche. Simbolo di Moresco, anche senza l’antica cuspide è alta 25 metri e continua a identificare a distanza il profilo del borgo. È possibile salire in cima e godere di un panorama straordinario sulle colline, i frutteti e i borghi della vallata come Monterubbiano e Montefiore dell’Aso. Nei giorni particolarmente tersi lo sguardo spazia dal Conero al Gran Sasso fino alle coste dell’Albania.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: Piazza Castello a Moresco
Piazza Castello, con il portico del Cinquecento e la Torre dell’Orologio.

 

Entriamo nel borgo antico attraversando l’antica porta principale, sovrastata dalla Torre dell’Orologio, eretta nel ‘300 proprio in difesa dell’accesso. Il centro storico è caratterizzato da strette viuzze molto suggestive e dalla piazza di forma triangolare, Piazza Castello. Su questa si affaccia un nobile portico del Cinquecento, che un tempo era la navata sinistra della Chiesa di Santa Maria di Castro, demolita agli inizi del XIX secolo. Delle sue origini il portico conserva splendidi affreschi, come la Madonna con bambino di Vincenzo Pagani.

 

Il periodo di massimo splendore del borgo è proprio il Cinquecento, quando Moresco si arricchisce di chiese (fuori dal castello originario) e di opere d’arte. Da vedere la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, che conserva tele del XVII e XVIII secolo, e l’ex chiesetta di Santa Sofia, oggi sede di un piccolo teatro, chiamato affettuosamente lu teatrì dagli abitanti. Al suo interno puoi ammirare un affresco della scuola di Carlo Crivelli (1430-95).

 

Marche in camper nella Val d’Aso: il Piccolo Teatro Santa Sofia
Il Piccolo Teatro Santa Sofia ph BookMarchs – L’altra voce.

 

Le particolarità di questa chiesetta non si fermano qui. Santa Sofia era stata infatti “eretta su suolo lateranense”, formula usata per indicare che su di essa la Basilica di San Giovanni in Laterano di Roma esercitava direttamente il proprio patronato. Periodicamente la Basilica inviava messaggeri per controllare, redigere relazioni e raccogliere un piccolo obolo, simbolo della giurisdizione lateranense.

 

L’ex chiesetta è legata ad alcune leggende. Secondo alcuni sarebbe stata costruita in memoria di una ragazza di Moresco, una certa Sofia Amati, brutalmente aggredita e uccisa. Un’altra storia invece afferma che qui sarebbe nata la madre di Santa Sofia, da cui la dedica della chiesa.

 

Santuario della Madonna della Salute.

 

Imperdibili il santuario della Madonna della Salute, un tempietto immerso nel verde con cupola in bugnato e la chiesa della Madonna dell’Olmo. Questa ha inglobato un’edicola votiva di stile gotico, con la Crocifissione affrescata da Vincenzo Pagani. Il grande artista marchigiano ha lasciato diversi capolavori a Moresco, come la grande pala d’altare raffigurante la Madonna in gloria col Bambino e Santi. Puoi ammirarla nella Pinacoteca allestita nella sala consiliare del Palazzo Comunale.

 

A Moresco puoi fermarti con il camper nell’area sosta a pagamento in Via Monti.

 

L’olivicoltura e la produzione di Olio Extra Vergine d’Oliva sono due punte di diamante per l’economia della Valdaso. Quindi non puoi lasciare Moresco senza aver prima gustato e acquistato l’olio EVO dell’Antico Frantoio Alessandrini, realizzato con il metodo tradizionale della spremitura a freddo! L’azienda è convenzionata con il Club:
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Il viaggio continua di seguito, ma prima…

 

 

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Pesche della Valdaso.

 

I PRODOTTI TIPICI DELLA VAL D’ASO

 

Il viaggio nelle Marche in camper lungo la Val d’Aso continua. Il panorama è sempre più caratterizzato da coltivazioni e frutteti. La Valdaso, infatti, è particolarmente famosa per la produzione di frutta e in particolare per la Pesca della Valdaso, cultivar che ha ottenuto il marchio di qualità QM della Regione Marche. Si tratta di un riconoscimento che garantisce la qualità e la tracciabilità del prodotto, che deve seguire un rigoroso disciplinare di produzione sottoposto a controlli indipendenti. La filiera, in particolare, deve tutelare la biodiversità ed evitare di alterare le caratteristiche morfologiche e chimiche dell’ambiente.

 

Ciauscolo marchigiano.

 

Da provare assolutamente anche i Maccheroncini di Campofilone IGP, tipici dell’omonimo borgo della parte più bassa della valle. Si tratta di una particolare varietà di pasta all’uovo caratterizzata da una sfoglia particolarmente sottile (0,3-0,7 mm) e dal taglio (da 0,8 a 1,2 mm). Il prodotto ha caratteristiche organolettiche uniche, poiché prevede l’utilizzo delle sole uova fresche nell’impasto, senza alcuna aggiunta di altri liquidi.

 

Imperdibile anche il Ciauscolo IGP, il rinomato salame che si spalma. È ottenuto dalla doppia macinatura di tagli pregiati di carne suina quali pancetta, spalla e rifilature di prosciutto e lonza e ha un tipico profumo appetitoso, con un gusto saporito ma delicato.

 

Naturalmente, tutto il Piceno è famoso per le olive all’ascolana. Questo perché, come abbiamo visto, c’è una grande tradizione nell’olivicoltura e nella produzione di Olio Extra Vergine d’Oliva.

 

 

 

 

 

Marche in camper nella Val d’Aso: veduta aerea di Montefiore dell’Aso
Veduta aerea di Montefiore dell’Aso ph Renzo Alesiani.

 

MONTEFIORE DELL’ASO

 

Arroccato in posizione panoramica tra la valle del fiume Aso e quella del torrente Menocchia, anche Montefiore dell’Aso è tra i Borghi più belli d’Italia. Il suo centro storico di forma ellittica infatti conserva ancora il suo stile medievale. Anche ampi tratti delle antiche mura sono ben tenuti, comprese due porte e sei torrioni. Inoltre, possiamo ammirare anche diversi edifici nobiliari del Seicento e del Settecento e alcuni affacci che offrono una vista spettacolare. Il nostro viaggio nelle Marche in camper continua qui, nella bassa Val d’Aso.

 

Iniziando la visita da ovest troviamo la Chiesa di San Francesco (XIII – XIV secolo), che custodisce le spoglie del pittore Adolfo De Carolis, nativo di Montefiore dell’Aso. La particolarità dell’edificio è che dopo una ristrutturazione il suo orientamento è stato cambiato, spostando il portale d’ingresso nell’abside.

 

Una prospettiva sulla chiesa di San Francesco e la collegiata di Santa Lucia ph Comune di Montefiore dell’Aso.

 

Il complesso dell’ex convento di San Francesco invece ospita il Polo Museale San Francesco, che comprende cinque sale espositive. Possiamo visitare infatti il Museo della civiltà contadina, il Museo Adolfo de Carolis, la Collezione Domenico Cantatore, la Sala Carlo Crivelli e il Centro di Documentazione Scenografica G. Basili.

 

Spostandoci poco oltre verso est troviamo Piazza della Repubblica, dove c’è la collegiata di Santa Lucia, patrona di Montefiore. È di origine romanica ma è stata completamente ristrutturata in stile neoclassico nel 1850. Presenta un soffitto a cassettoni decorato con stucchi e rosoni e un coro in legno del 1600.

 

Marche in camper nella Val d’Aso: collegiata di Santa Lucia a Montefiore dell’Aso
La collegiata di Santa Lucia a Montefiore dell’Aso.

 

Quasi addossata alla facciata c’è l’ex convento delle Domenicane, seguito da un bel loggiato in mattoni. Di fronte a questi, dopo la Torre dell’Orologio, troiamo anche Palazzo Ciarrocchi – Caffarini (XVII secolo) che ospita il Municipio. Poco distante, in Piazza Risorgimento, c’è anche il particolare Museo dell’Orologio, da non perdere assolutamente. Infine, all’estremità orientale del borgo, troviamo la chiesa del Corpus Domini (con il complesso monastico annesso) e la chiesa di San Filippo Neri.

 

Vuoi provare i pregiati e saporiti prodotti tipici della zona? A Montefiore dell’Aso ti aspetta l’Agriturismo I Cigni, convenzionato con il Club.
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Per la sosta, all’incrocio tra Via San Francesco e Via del Molino c’è un camper service con un piccolo parcheggio alberato adiacente.

 

 

 

 

 

Marche in camper nella Val d’Aso: Altidona
Veduta aerea di Altidona ph Comune di Altidona.

 

ALTIDONA

 

Il fiume Aso conclude il suo corso sfociando nel mare Adriatico a Pedaso. Il nostro viaggio nelle Marche in camper lungo la Val d’Aso si ferma poco prima, ad Altidona, sul finire della vallata.

 

Realizzato prevalentemente in cotto e mattoni, il centro storico del piccolo borgo di Altidona è gradevole e ben conservato. Entriamo all’altezza del belvedere, affacciato verso il mare, e percorriamo la strada principale che taglia in due il paese. Da questa partono tante viuzze laterali che corrono tra le case, interrotte da sottopassi e piccoli loggiati (come quello dell’ex chiostro di Santa Maria). Al termine della strada troviamo la piazza sulla quale si affacciano il Municipio e la Chiesa di Santa Maria e San Ciriaco. Questa custodisce la tavola raffigurante la Madonna col Bambino, due santi e donatore, attribuita a Vincenzo Pagani.

 

Puoi sostare con il camper in un parcheggio senza servizi a soli 100 metri dal centro storico. Per soggiornare con tutti i comfort, invece, c’è il Camping Lago Azzurro: CLICCA QUI e scopri gli SCONTI CON LA TESSERA DEL PLEINAIRCLUB!

 

Marche in camper nella Val d’Aso: Ingresso e belvedere di Altidona
Il belvedere di Altidona (a sinistra) e i resti della porta d’ingresso ph ProLoco Altidona

 

Una curiosità: Altidona tramanda una straordinaria tradizione nell’ambito delle fornaci e della produzione di laterizi, tanto da essere considerato come il “paese dei fornaciai”. Pensa che in zona hanno ritrovato fornaci di epoca romana. Negli ultimi anni le attività economiche si sono però spostate molto verso il settore turistico, soprattutto per quanto riguarda la frazione di Marina di Altidona, affacciata sulla splendida costa adriatica adiacente.

 

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