INTRODUZIONE

 

“Vivere secondo i ritmi della natura, producendo cibo buono e sano: questo è il nostro sogno. Per realizzarlo ci siamo trasferiti. E abbiamo scelto un posto unico al mondo”. Con queste parole Ulisse inizia a raccontarci perché nel 1991 ha lasciato la Svizzera con la moglie Sandra. “Ho sempre avuto la passione per tutto ciò che cresce e viene coltivato”, continua, “per la pastorizia e l’attività casearia”

Non è un caso che il nostro Ulisse abbia trovato la sua Itaca nel cuore della Val d’Orcia, in Toscana: scelta come location per numerosi film famosi, la zona è tutelata come patrimonio dell’umanità Unesco, così come il centro storico di Pienza, borgo presso il quale i due coniugi si sono stabiliti.

TERRITORIO

La valle attraversata dal fiume Orcia è situata poco più a nord del monte Amiata, nella parte meridionale della provincia di Siena, tra la zona di Montepulciano e Chianciano a est e la provincia di Grosseto a ovest. Mentre ci accompagna, Ulisse ci invita ad ammirare il suggestivo e pittoresco panorama che ci circonda: dolci colline coperte, a seconda delle stagioni, da un verde vivace o dal giallo del frumento, oppure solcate dalle linee perfette dei vigneti. Ai loro piedi si snodano gli antichi percorsi della Via Cassia e della Via Francigena, scanditi dai tipici cipressi.

L’atmosfera fiabesca dei colli è ancora più netta quando sale la foschia, dalla quale fanno capolino rocche, case e aziende rurali, agriturismi e splendidi borghi medievali. Oltre a Pienza, infatti, la zona comprende anche Castiglione d’Orcia, Montalcino, Radicofani, San Quirico d’Orcia e in parte anche Sarteano.

 

“La Val d’Orcia è un vero capolavoro della natura, tutelato a livello ambientale, storico e culturale”, continua Ulisse. Ci troviamo all’interno del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, meglio conosciuto come Parco della Val d’Orcia, una delle pochissime aree in cui l’opera dell’uomo nel corso dei secoli è riuscita a restare in armonia con il contesto naturale.

Celebrato dai pittori della Scuola Senese durante il Rinascimento, il panorama che possiamo ammirare è uno straordinario esempio di come il paesaggio naturale possa essere ridisegnato per creare un’immagine esteticamente gradevole, e per questo è tutelato come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La zona è inoltre area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) e sito di interesse regionale

STORIA

Già in epoca romana la Val d’Orcia ricopriva una particolare importanza strategica per la presenza della Via Cassia, una delle arterie di comunicazione più rilevanti. “Ancora oggi possiamo percorrerla qui a Pienza, ma anche attraversando Castiglione d’Orcia, San Quirico, Radicofani e Montepulciano”, ci ricorda Ulisse.

 

 

Al frequente passaggio di mercanti si aggiunse nel Medioevo quello di tantissimi pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa, alcuni diretti a Roma, altri intenzionati a raggiungere Brindisi per imbarcarsi verso la Terra Santa. La zona è infatti compresa nell’originario Itinerario di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che ha lasciato in un diario come testimonianza del suo percorso: la base di quella che conosciamo come Via Francigena.

 

Nel periodo del Sacro Romano Impero i territori della Val d’Orcia divennero feudo della potente famiglia degli Aldobrandeschi: la Contea di Santa Fiora. L’importanza del territorio non sfuggì alla Repubblica di Siena, che ne fece un suo protettorato e si impegnò molto per gestirlo al meglio.

 

Fu costruito il ponte sull’Orcia, il tracciato della Via Cassia fu spostato a Radicofani (in modo da controllarlo meglio attraverso la rocca) e sorsero una serie di fortezze e fortificazioni in tutti i centri della Valle. La zona costituì l’ultimo baluardo difensivo della Repubblica di Siena prima di cadere di fronte all’espansione dei Medici di Firenze, dando vita al Granducato di Toscana, a sua volta annesso al Regno d’Italia secoli più tardi. 

 

Interviene Ulisse: “In realtà questo luogo, Pienza, per come lo conosciamo è nato solo alla metà di questa lunga storia. Fino al 1462 era una piccola borgata fortificata chiamata Corsignano. La grande fortuna fu l’elezione di un pontefice che era nato qui”.

 

 

Enea Silvio Piccolomini, o meglio Papa Pio II, decise infatti di ricostruire l’antico borgo per farne un sogno di bellezza, seguendo i canoni rinascimentali della “città ideale” che si andavano delineando. Affidò il progetto a Bernardo Rossellino, che in soli quattro anni creò architetture armoniose. “Da allora il centro storico di Pienza ha subito poche modifiche e nel 1996 è entrato per la sua bellezza tra i beni tutelati dall’Unesco, seguito nel 2004 dall’intera Valle”.

ARTE E ATTRAZIONI

“Pienza è praticamente una città perfetta, una città dell’utopia, nata dal sogno di Papa Pio II. è la sua città, ecco perché porta questo nome. Chissà cosa sarebbe potuta diventare se il pontefice non fosse scomparso prematuramente…”. è Micha che interviene questa volta, uno dei cinque figli di Sandra e Ulisse.

 

 

Tra i progetti di Città Ideale del Rinascimento, in effetti, Pienza è uno dei pochi realizzati. Tutto il centro storico merita decisamente una visita. Da non perdere in modo particolare Piazza Pio II e gli splendidi edifici che su questa si affacciano. Qui troviamo infatti la concattedrale di Santa Maria Assunta (il Duomo di Pienza), Palazzo Piccolomini (dotato di un giardino e di una loggia a tre ordini di arcate) e il Palazzo Comunale, un tempo residenza dei Priori. Poco fuori dal centro abitato si affaccia il Castello di Spedaletto, originario del XII secolo e oggi adibito a struttura ricettiva. Molto pittoresca anche la frazione di Monticchiello, arroccata sulla collina: tipico borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato.

 

Non finiscono certo qui le bellezze della Val d’Orcia. Raccolto intorno alla trecentesca Rocca Aldobrandesca troviamo Castiglione d’Orcia, costituito da vari suggestivi borghi medievali (Rocca d’Orcia, Campiglia d’Orcia, Vivo d’Orcia, Ripa d’Orcia e Bagni San Filippo, una località termale). Una visita non può prescindere dalla particolare piazza dedicata a Lorenzo di Pietro, detto Il Vecchietta, pittore locale vissuto nel Quattrocento. Di forma triangolare, presenta al centro un pozzo in pietra risalente al 1618. Nelle vicinanze troviamo la Sala d’Arte San Giovanni, ex chiesa dell’omonima Confraternita, che conserva dipinti di Pietro Lorenzetti, Simone Martini, il Vecchietta e Giovanni di Paolo. A Rocca d’Orcia troviamo invece l’antica Torre di Tentennano, dalla cima della quale possiamo ammirare l’intera vallata.

 

A San Quirico d’Orcia, una delle tappe toccate da Sigerico e borgo dalle origini antichissime, da non perdere la collegiata dei Santi Quirico e Giulitta (XII secolo) e gli Horti Leonini, meraviglioso giardino all’italiana del XVI secolo.

“La bellezza ha trovato casa in tutta la Val d’Orcia”, continua Micha, “Ma uno dei luoghi più suggestivi è senza dubbio Bagno vignoni, uno splendido e romantico borgo sull’acqua”. La frazione di Bagno Vignoni era conosciuta fin dall’epoca romana ed è stata visitata da re e papi grazie ai benefici delle sue acque termali, che sgorgano proprio nel cuore del paese colmando un’enorme vasca nella piazza centrale. Attorno ad essa si affacciano logge e palazzi rinascimentali.

 

“Di certo conoscerete la città dove si produce il famose vino Brunello, uno dei migliori rossi al mondo!”. Non solo migliaia di ettari di vigneti: Montalcino è anche una splendida cittadina medievale di impianto militare, ricca d’arte e storia. Meritano una visita la fortezza, il palazzo comunale o Palazzo dei Priori con la sua altissima torre ma anche i musei e tutte le architetture religiose, compresa la vicina Abbazia di Sant’Antimo. Luogo di culto dove ancora si respira un’atmosfera mistica, ha origini antichissime che si perdono nella leggenda, ai tempi di Carlo Magno.

LEGGENDE E CURIOSITÀ

“A proposito di leggende: si dice che qui vicino, in attesa di spaventare i passanti, il diavolo si sia seduto su un masso, e da allora questo ha la forma di una sedia. La chiamiamo la Seggiola del Diavolo. Micha ha ragione: la trachite, la roccia nata dall’attività vulcanica del monte Amiata, a volte assume forme molto particolari. È il caso della Seggiola del Diavolo, ma anche del Sasso della Civetta e della Buca delle Fate.

Altra curiosità valdorciana è la presenza ricorrente della raffigurazione della sirena bicaudata. Sia sugli oggetti che sugli elementi architettonici, la sirena con due code è presente fino dall’epoca etrusca e nel corso dei secoli è stata riferita sia al culto pagano che a quello cattolico, ed è stata simbolo del peccato o della fertilità.

VAL D’ORCIA AL CINEMA

 

“Come dimenticare Russell Crowe che attraversa un campo di grano per raggiungere la sua famiglia nel film Il Gladiatore? La scena è stata girata proprio vicino Pienza!”. Gli occhi di Sandra si illuminano quando ci ricorda che la Val d’Orcia è un territorio da Oscar. Luogo tra i più suggestivi al mondo, è stato infatti scelto più volte come location per diverse pellicole premiate.

 

Tra le più importanti ne ricordiamo tre:

Fratello sole, sorella luna, film su San Francesco girato da Franco Zeffirelli nel 1972 tra Bagno Vignoni di San Quirico d’Orcia, Pienza e Montalcino. Ha ottenuto un David di Donatello per la miglior regia e la candidatura all’Oscar per la migliore scenografia.

Il paziente inglese (Anthony Minghella, 1996). La scena del monastero è stata girata interamente a Pienza. Il film si è aggiudicato 9 Oscar, 2 Golden Globe, 6 premi BAFTA e un Orso d’Argento a Juliette Binoche come miglior attrice.

Il Gladiatore (Ridley Scott, 2000), colossal che ha ottenuto 5 Oscar e 4 premi BAFTA.

TIPICITÀ ED ECCELLENZE

 

La Val d’Orcia è uno dei luoghi più visitati e apprezzati anche per i suoi prodotti tipici, a partire dal vino Brunello di Montalcino DOCG. È Sandra a raccontarci la storia: “Tutto è iniziato con il chimico e farmacista Clemente Santi, nel XVII secolo. Anche se qui il vino era prodotto da secoli, fu lui a realizzare per la prima volta il Brunello come lo conosciamo oggi. Voleva creare un vino adatto all’invecchiamento, e ottenne questo rosso intenso apprezzato in tutto il mondo”.

 

Al vino potremmo abbinare un primo, come i pici, ricetta tradizionale della zona (e di altre aree del sud della Toscana). Si tratta di un tipo di pasta fresca simile a spaghetti più corposi e spessi, realizzati solo con farina, acqua e sale. L’impasto deve essere lavorato rigorosamente a mano: va tirato o “appiciato”. I pici possono essere conditi in vari modi: in Val d’Orcia è frequente trovare i pici al sugo di “nana” (anatra) oppure con le briciole, una preparazione semplice fatta con pane raffermo, una punta di peperoncino, un’acciuga, olio EVO e un po’ d’aglio.

 

 

“Da provare assolutamente anche i salumi tipici. Hanno delle caratteristiche organolettiche particolari, perché realizzati con carni di una razza locale, allevata allo stato semi-brado”, continua Sandra. Parliamo dei salumi di cinta senese, una razza di suini molto particolari, allevati da secoli in Val d’Orcia, forse fin dal tempo dei Romani. “È stata addirittura rappresentato in diverse occasioni, a partire dall’affresco del 1338 realizzato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Comunale di Siena. Il nome della razza deriva dalla particolarità del suo manto: nero-ardesia, con una fascia (una “cinta”, appunto) di colore più chiaro, sul rosa.

 

Tipiche della zona sono anche le chiocciole, soprattutto nel borgo di San Quirico d’Orcia, tanto che i suoi abitanti sono chiamati “chiocciolai”. La ricetta è antica, elaborata e tramandata di padre in figlio. Prevede diversi altri ingredienti, tra cui anche mortadella, vino rosso e pomodoro. Non si possono inoltre dimenticare i pregiati tartufi raccolti nei boschi.

 

“Ma c’è una cosa che dovete assolutamente assaggiare qui a Pienza, e vedrete che tornerete per mangiarne ancora! Si tratta del famoso Pecorino di Pienza. Ha un sapore unico, inimitabile, grazie ai terreni argillosi dei pascoli sui quali si nutrono le pecore. È completamente diverso da qualsiasi altro tipo di pecorino”, ci spiega Sandra. Lei in particolare, ma anche Ulisse e Micha, sembrano essere davvero esperti sulle eccellenze enogastronomiche locali. E presto scopriremo perché.

PODERE IL CASALE

 

Quel desiderio del quale Ulisse ci ha parlato, “Vivere secondo i ritmi della natura, producendo cibo buono e sano”, è stato realizzato. Ulisse e Sandra sono infatti i fondatori del Podere Il Casale, un luogo da sogno a due passi da Pienza, Città Ideale, e ora lo conducono con uno dei loro figli, Micha. “Non è stato facile, ma la grande passione che ho per la terra, la pastorizia e l’attività casearia mi hanno fatto vincere tutto. Ho lasciato il lavoro in Svizzera, ma ora quando lavoro il formaggio, semino la terra e raccolgo, insomma quando vedo nascere un prodotto genuino direttamente dalle mie mani, sono felice”, ci racconta Ulisse.

 

 

Il Podere Il Casale infatti non è un semplice ristorante. È un luogo di serenità immerso nel verde, con una vista spettacolare sulla Val d’Orcia, un agricamping è possibile soggiornare per ritrovare il contatto diretto con la natura e la genuinità. È un’azienda agraria, dove vengono prodotti direttamente gli ingredienti che sono poi preparati secondo ricette tradizionali e serviti nell’agriturismo, affinché gli ospiti possano gustare i sapori autentici della Val d’Orcia. È una fattoria, dove vengono selezionati e allevati gli animali per la produzione della carne e del latte. È un caseificio di assoluta eccellenza, che lavora latticini tipici e squisiti. Tutto seguendo rigorosamente i dettami dell’agricoltura biologica, da sempre.

 

“Il Podere ha una sua voce: è la voce della natura. È un mondo rurale da esplorare. Venite a trovarci per conoscere tutti i suoi abitanti, dagli asini ai pavoni, dalle pecore alle capre. Qui le loro voci risuonano sempre armoniose. Potrete conoscere in modo diretto la vita contadina, attraverso i nostri corsi e non solo: nella fattoria c’è sempre qualcosa da fare!”

 

 

Un invito allettante quello di Ulisse. Il Podere Il Casale organizza infatti visite guidate alla fattoria e al caseificio, dove si può scoprire come nasce il formaggio, come viene stagionato e affinato e quali sono i segreti dei pregiati (e premiati!) formaggi della ditta. Per chi poi voglia mettersi davvero alla prova e diventare fattore, cuoco o casaro, ci sono anche laboratori dell’eccellenza e della tipicità che propongono corsi di cucina tradizionale italiana, di pizza e di panificazione (sempre con ingredienti di produzione propria!) e anche di ricerca del tartufo.

 

Oppure, potremmo rilassarci e assaporare sulla terrazza panoramica una stuzzicante degustazione dei formaggi biologici a latte crudo, vanto del Podere, accompagnati dal pane biologico, dall’olio EVO bio e da un buon calice di vino della casa. Il caseificio produce formaggi di varia stagionatura di pecora e di capra (oltre a ricotta, feta e quark), con il latte proveniente dal gregge della fattoria, lavorato senza pastorizzazione. Nel 2008 il caprino del Podere Il Casale ha ricevuto il 1° premio nazionale “Le forme del Bio” e nel 2014 il Pecorino Fresco ha vinto il 1° Premio del concorso Città di Pienza.

 

 

“C’è chi è spinto dal guadagno e punta su un singolo prodotto, aumenta la quantità a danno della biodiversità. Il nostro approccio è invece frutto della passione e si ispira alla tradizione della mezzadria. Vogliamo condividere il frutto del nostro lavoro con i nostri graditi ospiti”

 

Spinti dalle parole di Ulisse, non resta che entrare nel ristorante del Podere Il Casale, dove presentando la tessera del PLEINAIRCLUB abbiamo il 10% di sconto sulla ristorazione.

 

L’elenco delle prelibatezze che possiamo gustare mette l’acquolina in bocca soltanto a leggerlo. Dai formaggi pecorini e caprini a latte crudo al miele, dal prosciutto di suini grigi alla pappa di zucca al pecorino. Dai pici all’aglione ai cardi gratinati. Dal peposo di capra ai funghi porcini. Per concludere, ovviamente con i cantucci fatti in casa. Perché tutti gli ingredienti sono di produzione propria o comunque locale, perfino i grissini, preparati con grani antichi e lo zafferano.

 

“Prego, accomodatevi, parcheggiate pure qui il vostro mezzo”, ci fa Micha, indicando il camping del Podere. Troviamo a disposizione 4 piazzole su ghiaia per camper, caravan e van e altre 4 su prato per le tende, protette da tettoie. È disponibile l’allaccio alla corrente elettrica ed è possibile usufruire dei servizi igienici e delle docce. Nei pressi del casolare c’è anche una rete WiFi free.

 

PRODOTTI

 

“Ci fa sempre piacere accogliere gli appassionati della vita all’aria aperta e gli amici del PLEINAIRCLUB in modo particolare, ma è possibile acquistare i nostri prodotti anche nello shop online sul nostro sito internet”, ci ricorda Micha. 

 

A questo link troviamo infatti l’assortimento di prodotti rigorosamente biologici del Podere Il Casale: formaggi di pecora e di capra, miele, olio evo, pasta, vino e molto altro. Vediamoli in dettaglio.

 

  Formaggi a latte crudo:

– Pecorino fresco

– Caprino stagionato a pasta dura biologico

– Caprino caciotta biologico

– Pecorino riserva grande biologico

– Pecorino stagionato

– Pecorino fossino

– Pecorino sotto la crusca

– Pecorino sotto la vinaccia

– Pecorino primo sale

– Pecorino semistagionato

– Misto semistagionato

 

Mieli di Sulla, Castagno, Girasole e Millefiori.

 

Olio Extra Vergine di Oliva biologico in bottiglie da 0,25 l e 0,50 l.

 

  Pasta biologica in diverse trafile (linguine, fusilli e penne) in confezioni da 300 g. Davvero interessante la scelta dei grani: farro, castagna e grano duro bio con il germe di grano, per conservare le più importanti proprietà nutritive.

 

Vino biologico: i rossi Il Fante Toscana I.G.T. e Il Regio, il bianco La Sibilla I.G.T. e il rosato Antiope.

 

Troviamo inoltre zafferano biologico in pistilli, pacchetti, confezioni e idee regalo e molto altro ancora.

 

FINALE

 

Abbiamo serie difficoltà a lasciare la splendida Val d’Orcia ma soprattutto (lo confessiamo!) il ristorante del Podere Il Casale I motivi per tornare sono davvero tanti. Ulisse, Sandra e Micha invitano tutta la Community del PLEINAIRCLUB: “Non vediamo l’ora di accogliervi nel nostro agricamping per una visita alla fattoria e un bel pranzo nel nostro ristorante! Pienza, la Val d’Orcia e il Podere il Casale vi aspettano!”.

 

Noi li ringraziamo per l’accoglienza straordinaria: ci hanno fatto scoprire un mondo ancora autentico e genuino. La nostra visita si conclude, il vostro viaggio in camper inizia adesso. Buona visita alla Val d’Orcia, a Pienza e al Podere Il Casale, buon appetito con i suoi prodotti e… Buoni KM Italia!



  • Google+
  • Pinterest
  • Email